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La Collina dei Vichinghi



Il mito del grande Nord mi accompagna fin dal mio primo viaggio in Europa.

La Scandinavia, Capo Nord, in particolare la Norvegia sarà il prossimo grande viaggio.E grande lo sarà davvero, visto le distanze dalla mia pianura padana.
L'anno scorso a cavallo fra giugno e luglio abbiamo visitato la DANIMARCA.
I giorni a nostra disposizione erano sufficienti per un "assaggio" scandinavo.
Perché "solo" la Danimarca?
Perché non volevamo correre il rischio di chi, per raggiungere l'estremo nord, vi transita frettolosamente. E la Danimarca è stata una sorpresa!

Carlos Núñez

...uno dei più grandi artisti di musica celtica internazionale. Assistere ad un concerto di Carlos significa assorbire la sua energia in musica, e nessuno può starsene immobile ascoltando i ritmi della sua gaita. Mi sono chiesta molte volte come facesse l'esile ragazzo a sprigionare per ore quella forza in virtuosismi impossibili! Per questo è chiamato "Jimi Hendriz of the pipes"!
Carlos è nato nel 1971 a Vigo, in Galizia.
Una regione spagnola di emigranti che hanno popolato l'America latina.
E' un artista che sa creare perfetta armonia tra differenti generi di musica celtica. Non si tratta solamente di arie scozzesi, irlandesi o iberiche, ma anche di arie bretoni, ebree, arabe etc.
È questo che lo rende un musicista straordinario e unico.

Trompe l'oeil (mia tecnica)



paesaggio della SLOVENIA

Cos'è un trompe l'oeil?

Dal francese “ inganno dell’occhio”. E’ un’ immagine dipinta che dovrebbe rappresentare perfettamente la realtà. Chi guarda l’opera è ammirato dall'effetto visivo che la capacità dell’artista ha saputo creare, per cui non direi che è un inganno, ma una piacevole illusione.

Capacità artistica di rappresentare un oggetto in modo da farlo apparire reale. Una forma accentuata d'illusionismo.
 L'arte del trompe l'oeil fiorì a partire dal Rinascimento. La scoperta della prospettiva nel XV secolo in Italia e gli avanzamenti nella scienza dell'ottica nel Seicento olandese, ha permesso agli artisti di rendere con l'inganno degli occhi gli oggetti e gli spazi come nella realtà.
Lo spettatore è complice dell’artista. La suggestione è la stessa del rapporto che si crea tra il mago e lo spettatore coinvolto in uno spettacolo di prestigio. Lo spettatore sa che c'è il trucco e sta al gioco. Ma spesso la fantasia nel trompe l'oeile supera la realtà e regala sogni. Nel mio caso creo immagini e panorami che desidero avere nel mio ambiente; sfondi dove vorrei vivere la mia favola, o ricordi di viaggi impressi nella mente: il lago tanto amato, i castelli, i parchi… il cielo. Apro uno squarcio di luce su un muro anonimo e chiuso.
Paesaggio di pura fantasia
La mia tecnica di autodidatta per il  Trompe l’oeil.


BRETAGNA 1

La regione della Francia che amo di più. Il luogo dove mi piacerebbe vivere. E per alimentare il mio sogno, in Bretagna ci sono stata quattro volte, forse qualcosa dell'interno della regione me lo sono perso, ma di sicuro la costa bretone non ha più segreti per me. La Bretagna è terra scolpita dalle onde, come i suoi abitanti, forgiati dal mare. Il mare è la vita per molti bretoni, mare generoso, mare che spesso è stato crudele, sono molti i naufragi nella storia di questa regione.

Pays de Cap Frèhel
E' una delle mete immancabili per chi arriva in questa regione che vanta origini celtiche.
Colonizzata dai celti fin dai tempi dei romani, nell'846 fu riconosciuta come stato unitario e indipendente. Divenne ducato nel 1212, e si legò alla Francia nel 1499 in seguito alle nozze della duchessa Anna col re Luigi XII. La duchessa Anna è stata molto amata, ed ancora oggi nelle varie guide turistiche vengono indicati i luoghi dove ella visse. Nel 1789 ogni forma di autonomia fu definitivamente soppressa, ma lo spirito nazionale bretone non si è mai spento.

A le Cap Fréhel vi è uno dei numerosi fari bretoni, alto 70 metri, indispensabili per segnalare le coste marine, fra le più pericolose del mondo. È stato eretto nel 1946 sul promontorio circondato da falesie spettacolari, con rocce rosse, grigie e nere, a picco sul mare. Arrivare in giugno significa assistere ad uno spettacolo della natura dove le eriche e le ginestre fiorite fanno a gara con lo splendore delle armerie appena sfiorite che formano tappeti di colori senza fine. Le rocce sono il regno dei gabbiani e cormorani che qui vengono a nidificare. Si può salire sul faro per sentirsi “grandi” ed ammirare l'arcipelago di Brèhat a ovest, l'isola di Jersy a nord, e più lontano a nord-est intravedere l'isola di Chausey.