Facciamo un'escursione
nel '''Cuore di Brescia'''.
Brescia città
industriale,
Brescia che guarda alla
pianura adagiata
ai piedi dei suoi stupendi colli.
ai piedi dei suoi stupendi colli.
Brescia porta delle
valli,
Brescia antico baluardo…
Brescia la forte,
Brescia la ferrea.
Visitarla, per chi non
la conosce, potrebbe essere una scoperta unica.
Senza fretta.
Non si deve rischiare
di perdere qualche meraviglia
storico artistica che la mia città può offrire.
E l'esplorazione di
Brescia deve iniziare dal suo cuore.
Eccoci in Piazza Paolo
VI, ex piazza del Duomo,
poi dedicata a Papa Montini, bresciano
d'origine.
Da secoli è il CUORE
religioso dei suoi abitanti.
In questa piazza medievale si affaccia
la ROTONDA o Duomo vecchio, accanto al Duomo Nuovo
e alla torre
civica del Palazzo del Broletto.
Così com'è chiamato il
Duomo Vecchio, è l'edificio cristiano, storico e religioso, più
antico della città. Ha una forma circolare ed è il maggior tempio
romanico di questa forma esistente in Lombardia. Fu edificato nel
dodicesimo secolo da mastri comancini che usarono pietra estratta
nella zona. Il Duomo prese il posto dell'originaria cattedrale
Santa Maria Maggiore, che fu demolita tra l'XI e il XII secolo.
L'aspetto esterno è di una costruzione in pietra a vista, costruita
sul livello antico, inferiore rispetto al resto della piazza. Ha il
tetto a forma conica e tutt'intorno vi sono finestre monofore.
L'interno del Duomo si presenta su vari livelli.
L'ingresso attuale è
nella parte occidentale e porta a dei gradini che scendono nella
Rotonda. Davanti alla porta si ammira un magnifico sarcofago in
pietra rossa di Verona, del vescovo Berardo Maggi (1308).
Leviamo lo sguardo per
ammirare la cupola che è sorretta da otto grandi archi sostenuti da
pilastri. Due scale portano al presbiterio, che fu aggiunto alla fine
del quindicesimo secolo e conserva la cripta di San Filastro, vescovo
di Brescia nel IV secolo, con colonne e capitelli dei secoli VIII e
IX, e resti di mosaici, tutto facente parte della precedente
basilica di Santa Maria Maggiore.
La Croce del Campo |
Di grande interesse nella Rotonda è il tesoro delle Sante Croci custodito nella cappella all'estremità di sinistra del presbiterio. Qui vi è un cassone di ferro dorato nel quale sono custoditi i reliquiari delle Spine, delle Sante Croci e la Croce del Campo che era issata sull'asta posta sul Carroccio della città nel periodo dei Comuni. I fedeli possono ammirare le reliquie quando vengono esposte al pubblico nelle poche occasioni durante l'anno.
Opere importanti
Si trovano nella
cappella di destra, sono dipinti del grande Moretto (Alessandro
Bonvicino, detto il Moretto pittore bresciano 1498 circa - 1554),
del Romanino ( Girolamo di Romano, detto il Romanino pittore
bresciano nato nel 1484/87) e la traslazione del corpo dei santi,
del 1656, opera di Francesco Maffei.
La piazza medievale
del Duomo è nel centro della città, circondata dai luoghi più
frequentati per lo shopping.
Corso Zanardelli con il
Teatro Grande e negozi alla moda.
Via X Giornate, con i
suoi portici e le vetrine di svariati negozi.
Piazza Vittoria dove al
sabato mattino è invasa dalle bancarelle del mercato settimanale.
Corso Palestro,
completamente pedonale con le sue boutiques.
Tutto con una breve e
piacevole passeggiata.
Dopo aver passeggiato e
visitato il Duomo Vecchio ci si può sedere ai tavolini dei bar,
assorbendo atmosfere bresciane e osservare la gente che attraversa
frettolosa.
Mentre Brescia aspetta il tuo arrivo, riporto qui lo scritto di un "forester", forestiero a Brescia, che non poteva descrivere meglio i bresciani
DOC.
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<<Per chi viene da fuori,
il tratto tipico di un bresciano è la ruvidezza. Anche se compie un
gesto cortese, sembra sempre che tenga a sottolineare. Poi, se ci si
ferma qualche giorno, si è sotto osservazione. A volte sembra di
essere uno di quei cavalieri all'ingresso in un paesino del Far West:
nemmeno il tempo di togliersi dalla gola con un dorso di Whisky la
sabbia del deserto, che già qualcuno chiede quando leverai il
disturbo.
Ma se ti dimostri uno
straniero rispettoso della parola data e di quel che ti circonda,
usanze comprese, la gente bresciana ti aprirà il cuore. E saprà
essere generosa come può esserlo solo la gente che è stata povera
per secoli, che ha lottato per tutto, anche per vivere nella libertà.
La gente che perdona tutto tranne una cosa: non avere carattere.
La storia di Brescia è
rude, nei momenti difficili scritta col sangue, in una città che è
stata per secoli terra di confine, baluardo estremo alla fine delle
montagne, a serrare la via degli invasori verso la pianura padana.
A leggere la storia di
Brescia si capisce la durezza, a volte, della gente bresciana di
oggi, quasi fosse una difesa genetica, entrata nei cromosomi. Ma
anche la forza, il coraggio, la tenacia.
Brescia è città che sa
risollevarsi, sempre e comunque, che sa rischiare. Anzi, è nei
momenti più duri che si valuta l'amicizia di un bresciano.
"BRIXIA
FIDELIS"
hanno scritto nel XV
secolo i Veneti accanto allo stemma della città, e la scritta ha
qualcosa di carabinieresco e solenne insieme. Di Brescia, in un mondo
di tradimenti e di alleanze che mutano a ogni sorgere del sole ci si
può fidare: si sa sempre da quale parte stia, parte che non è
necessariamente, quella delle convenienze.>>
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