La Bretagna
La punta estrema della Bretagna è chiamata Finistère. Curioso il fatto che anche l'estremità nord-ovest della Spagna, nella verde Galizia, si chiami Finisterre. Così pure la celtica Cornovaglia ha la sua Land's End. Si racconta che da queste terre, abitate anticamente da popoli celti, le anime dei morti partissero per il loro ultimo viaggio. Non è difficile, guardando l'Oceano sfumato nella nebbia azzurra, dalle ripide scogliere, dalle frastagliate falesie, immaginare che proprio lì ci sia la fine del mondo. Panorami spettacolari si possono ammirare a Punta Van e Punta Raz nel Cap Sizun. Punta Penhir e Cap Frehel. Su queste alte coste ci sono infiniti percorsi. La Bretagna ha 1.700 chilometri di sentieri che costeggiano capi, punte, dune o spiagge. Accessibili, questi sentieri seguono il profilo del litorale dove si può scoprire paesaggi bellissimi. Questi percorsi furono organizzati per combattere il contrabbando ed i ladri di relitti, per questo vengono chiamati sentieri dei doganieri. A volte sono a strapiombo sul mare spazzato dal perenne vento. Nella penisola di Quiberon c'è la Costa Selvaggia, qui l'Oceano scatena la sua forza sulle frastagliate falesie e le onde si infrangono con gran fracasso. Le coste sono il più grande spettacolo della Bretagna. Viaggiando è difficile staccarsi da esse. A Meneham, in riva al mare, ci sono dei massi giganteschi e si può vedere una casetta incastonata fra di essi: qui stazionavano le guardie della costa che scrutavano il mare per scorgere l' arrivo degli Inglesi, successivamente fu utilizzata dai doganieri. La costa di granito rosa, è una rappresentazione della natura. A Ploumanac'h ci sono giganteschi massi appoggiati l' uno sull'altro e sono di un colore veramente rosa.
è la regione francese più bella in assoluto.
Una vacanza bretone lascia un ricordo indelebile. Panorami mozzafiato, folclore e colori, musica e danza, gastronomia e leggende. Raggiungendo la Bretagna si può ammirare la straordinaria campagna, con grandi distese di grano mietuto e vigneti a perdita d'occhio, e poi castelli e manieri.
Una vacanza bretone lascia un ricordo indelebile. Panorami mozzafiato, folclore e colori, musica e danza, gastronomia e leggende. Raggiungendo la Bretagna si può ammirare la straordinaria campagna, con grandi distese di grano mietuto e vigneti a perdita d'occhio, e poi castelli e manieri.
Il viaggio bretone inizia visitando il santuario dedicato a Saint Anne ad Auray, ad ovest di Vannes. Sainte Anne d'Auray è molto cara ai bretoni che qui si ritrovano per il più grande pardon. I pardon sono pellegrinaggi religiosi con processioni di fedeli che si recano in vari luoghi dove è stata eretta una chiesa dedicata ad un santo. Nel 1.623, durante un' apparizione, un contadino venne guidato in un campo da S. Anna che gli fece trovare una statua a lei dedicata. La Madre di Maria, come lei si definì, chiese che lì fosse eretta una cappella esistente secoli prima. La cappella fu costruita, tuttavia durante la rivoluzione la statua fu bruciata , salvo la testa.(Ora custodita nel santuario). La cappella e l'annesso convento furono venduti come beni nazionali. L'amore dei bretoni per la madre di Maria però vinse su ogni ostacolo: la cappella e il convento vennero riscattati e nel 1.866 iniziò la ricostruzione della basilica attuale. Il 26 luglio di ogni anno, festa di S. Anna, accorrono numerosi pellegrini da ogni angolo
LEGGENDE
Questa terra è chiamata il paese delle leggende. Leggende, fede, storia, pietre, castelli...tutto s' intreccia e fa pensare al passato e ai suoi protagonisti. Quanti castelli! Qualcuno ancora abitato,
Ai margini della foresta, abbiamo potuto ammirare, solo dall'esterno, Trecesson, un maniero della fine del medioevo che sembra tratto dai libri delle favole, in pietra rossa, con i bastioni bagnati da uno stagno. Sul fossato c'è il ponte che conduce alla dimora che è abitata. Quando si parla di leggende non può mancare la Foresta di Brocéliande. Siamo arrivati di sera, nel borgo di Paipomt per iniziare l' indomani l'escursione nella foresta. Viaggiare all'interno della stessa all'imbrunire era molto inquietante, la strada era "soffocata" ai lati da alberi fitti e scuri e non c'era un faro d'auto. Il mattino dopo siamo andati alla ricerca della tomba di Mago Merlino, peraltro ben segnalata. A dir la verità ci vuole tanta fantasia a credere che quelle tre pietre siano la tomba del Mago. Non molto distante una piccola sorgente asciutta è la Fontana della gioventù. Famigliole e innamorati fanno una piccola fila nel sentiero che porta al luogo. La tomba è coperta da bigliettini, coroncine di fiori e rametti secchi.
MEGALITI
Roches aux Fées |
Dolmen, menhir la Bretagna ne è disseminata. Le testimonianze megalitiche ci hanno sempre affascinato. A trenta chilometri a sud di Rennes siamo entrati nella Roches aux Fées, un dolmen impressionante vecchio più di 4.500 anni. E' composto da quarantun blocchi di pietra e il più grande pesa 45 tonnellate. E' stato estratto da una cava distante quattro chilometri e non si sa come sia stato trasportato e poi issata come copertura su altre pietre. La leggenda racconta che sia stato portato lì dalle fate. Poi il menhir di Champ Dolent, vicino alla cittadina di Dol de Bretagne, uno dei più alti, nove metri e mezzo, ancora intatto ed eretto. La zona di Carnac è il sito più conosciuto. Allineamenti di quattromila menhirs, che occupano interi campi e anche qui, nei dintorni, ci sono dolmen, come l'imponente camera di Crucuno. La pietra è negli enigmatici reperti megalitici; la pietra, o granito, è il materiale di cui sono costruite le cattedrali romaniche e poi gotiche; di pietra sono fatte la maggior parte delle case bretoni; le coste sono pietre tormentate dal mare.
COSTEmenhir di Champ Dolent |
La punta estrema della Bretagna è chiamata Finistère. Curioso il fatto che anche l'estremità nord-ovest della Spagna, nella verde Galizia, si chiami Finisterre. Così pure la celtica Cornovaglia ha la sua Land's End. Si racconta che da queste terre, abitate anticamente da popoli celti, le anime dei morti partissero per il loro ultimo viaggio. Non è difficile, guardando l'Oceano sfumato nella nebbia azzurra, dalle ripide scogliere, dalle frastagliate falesie, immaginare che proprio lì ci sia la fine del mondo. Panorami spettacolari si possono ammirare a Punta Van e Punta Raz nel Cap Sizun. Punta Penhir e Cap Frehel. Su queste alte coste ci sono infiniti percorsi. La Bretagna ha 1.700 chilometri di sentieri che costeggiano capi, punte, dune o spiagge. Accessibili, questi sentieri seguono il profilo del litorale dove si può scoprire paesaggi bellissimi. Questi percorsi furono organizzati per combattere il contrabbando ed i ladri di relitti, per questo vengono chiamati sentieri dei doganieri. A volte sono a strapiombo sul mare spazzato dal perenne vento. Nella penisola di Quiberon c'è la Costa Selvaggia, qui l'Oceano scatena la sua forza sulle frastagliate falesie e le onde si infrangono con gran fracasso. Le coste sono il più grande spettacolo della Bretagna. Viaggiando è difficile staccarsi da esse. A Meneham, in riva al mare, ci sono dei massi giganteschi e si può vedere una casetta incastonata fra di essi: qui stazionavano le guardie della costa che scrutavano il mare per scorgere l' arrivo degli Inglesi, successivamente fu utilizzata dai doganieri. La costa di granito rosa, è una rappresentazione della natura. A Ploumanac'h ci sono giganteschi massi appoggiati l' uno sull'altro e sono di un colore veramente rosa.
QUIMPER
GASTRONOMIA
Visitiamo Quimper con la cattedrale gotica di Saint Corentin. Circondata da abitazioni a sbalzo e con muri a graticcio. Questo tipo di case si trova in tutti i centri storici. La via Kéréon, (dei calzolai, in bretone), offre una bella vista sulla cattedrale. A Quimper per gli amanti della musica folk celtica ci sono molti negozi fornitissimi di artisti bretoni, galiziani, scozzesi e irlandesi. Negli angoli delle caratteristiche vie si possono ascoltare musicisti da strada che suonano con riproduzioni di strumenti antichi. Un mito per i bretoni è il non più giovane chitarrista Dan ar Braz, (il grande, in bretone). In tutte le vetrine sono esposti i suoi CD.
Autore, ha composto l' inno delle Nazioni Celtiche.
LOCRONAN
Autore, ha composto l' inno delle Nazioni Celtiche.
LOCRONAN
Interno di un locale a Locronan |
Non molto lontano, a nord di Quimper, c'è una cittadina caratteristica che è assolutamente da visitare: Locronan, con case antiche e la piazza, nella quale tra il 17° e il 18° secolo c'erano uffici di mercanti, notai ecc. La chiesa medievale di Saint Ronan ha la forma di una cattedrale. All'interno c'è un bellissimo monumento in pietra del XV secolo dedicato al Santo che era venerato per le virtù fecondatrici. Qui nel 1.505 venne in pellegrinaggio la regina di Francia, Anna di Bretagna che aspirava a dare un erede maschio a Luigi XII. Oggi la cittadina è animata da negozi di artigiani ed artisti.
Locronan |
L'economia di Locronan era rivolta alla coltura della canapa e del lino. La campagna nei dintorni era animata dai telai, e dalla fabbricazione di vele per La Compagnia delle Indie e per altre compagnie estere. In questo sito storico sono state girate scene di ben 30 fra films o documentari. Tra i più noti: "d' ARTAGNAN" di Claude Barma, "TESS" di Roman Polaski e "CHOUANS" di Philippe de Broca. Ci spostiamo a Lamballe, visitiamo la colleggiale di Notre Dame ed esternamente la "casa del boia", una bella abitazione a colombaio del XV secolo. Così chiamata perchè dava sulla piazza dove venivano processati e giustiziati i condannati.
CONCARNEAUConcarneau |
A Concarneau, ci siamo fermati quattro giorni, e per noi, sempre in movimento, è un record. Nella baia ci sono i bastioni medievali della Città chiusa e il porto moderno. Una volta i pescatori vivevano quasi esclusivamente con la pesca della sardina. Ora convivono pescherecci d'altura industriali, costieri e canotti. Si pesca tonno tropicale, merluzzo bianco, scampi, sardine. Il nostro viaggio era organizzato per arrivare nel periodo del FESTIVAL des FILETES BLEUS.
Questa manifestazione è un full immersion nel mondo bretone. Dura cinque giorni a cavallo della metà di agosto. Concarneau è una cittadina di pescatori e il filet bleau è appunto la rete blu che viene usata in mare. Nel 2.005 hanno festeggiato i cento anni di questa manifestazione. Durante la settimana la Ville Close, la parte antica chiusa da mura e protesa sul mare, è assalita dai turisti. E' collegata al viale e alla piazza da un ponte. All'interno delle mura, nel pomeriggio, vengono organizzati corsi gratuiti di danze bretoni. Questi sono molto seguiti da turisti che voglio imparare le danze tradizionali che i bretoni ballano alle feste. Nella piazza grande della cittadina viene allestito un palco per i concerti serali. Noi siamo approdati a Concarneau per segiure il nostro mito: Carlos Nùnez, Un artista del flauto e della gaita molto amato dai bretoni e ora seguito anche in italia in vari concerti estivi. Dal vivo questo virtuoso è coinvolgente. Viene chiamato il Jimmy Hendrix della gaita, la cornamusa galiziana. In piazza c'erano fans fin dalle diciannove che si erano portati la cena al sacco. Alle ventuno inizia un gruppo irlandese, Nùnez è arrivato alle ventidue accolto da applausi.
La piazza era gremita, ma i bretoni riuscivano comunque a ballare. La domenica è il clou della festa perchè fin dal mattino arrivano numerosi gruppi folkloristici, più di centocinquanta, da tutta la Bretagna. Rappresentano il loro paesi nei costumi tradizionali che sono diversi e identificativi della zona di provenienza. Specialmente le cuffie di pizzo indossate dalle donne e bambine. Gruppi di ballo, di bande musicali dove predominano le cornamuse bretoni e le bombarde, accompagnate da vari tamburi. Poi carri trainati da cavalli, e bandiere. La sfilata inizia alle dieci del mattino quando tutti i gruppi sono riuniti nel piazzale della stazione dei treni in disuso. E' una festa di colori, musica, e gente sorridente che si lascia fotografare con disponibilità.
Questa manifestazione è un full immersion nel mondo bretone. Dura cinque giorni a cavallo della metà di agosto. Concarneau è una cittadina di pescatori e il filet bleau è appunto la rete blu che viene usata in mare. Nel 2.005 hanno festeggiato i cento anni di questa manifestazione. Durante la settimana la Ville Close, la parte antica chiusa da mura e protesa sul mare, è assalita dai turisti. E' collegata al viale e alla piazza da un ponte. All'interno delle mura, nel pomeriggio, vengono organizzati corsi gratuiti di danze bretoni. Questi sono molto seguiti da turisti che voglio imparare le danze tradizionali che i bretoni ballano alle feste. Nella piazza grande della cittadina viene allestito un palco per i concerti serali. Noi siamo approdati a Concarneau per segiure il nostro mito: Carlos Nùnez, Un artista del flauto e della gaita molto amato dai bretoni e ora seguito anche in italia in vari concerti estivi. Dal vivo questo virtuoso è coinvolgente. Viene chiamato il Jimmy Hendrix della gaita, la cornamusa galiziana. In piazza c'erano fans fin dalle diciannove che si erano portati la cena al sacco. Alle ventuno inizia un gruppo irlandese, Nùnez è arrivato alle ventidue accolto da applausi.
La piazza era gremita, ma i bretoni riuscivano comunque a ballare. La domenica è il clou della festa perchè fin dal mattino arrivano numerosi gruppi folkloristici, più di centocinquanta, da tutta la Bretagna. Rappresentano il loro paesi nei costumi tradizionali che sono diversi e identificativi della zona di provenienza. Specialmente le cuffie di pizzo indossate dalle donne e bambine. Gruppi di ballo, di bande musicali dove predominano le cornamuse bretoni e le bombarde, accompagnate da vari tamburi. Poi carri trainati da cavalli, e bandiere. La sfilata inizia alle dieci del mattino quando tutti i gruppi sono riuniti nel piazzale della stazione dei treni in disuso. E' una festa di colori, musica, e gente sorridente che si lascia fotografare con disponibilità.
GASTRONOMIA
In Bretagna si possono gustare squisiti FRUTTI DI MARE . Molluschi e crostacei sono il fiore all'occhiello di questa regione. Famose sono le ostriche di Cancale. Si possono acquistare e gustare in spiaggia, in piccoli chioschi, dove qualche signora le vende freschissime in un piattino. Sempre a Cancale c'è un'intera via di ristoranti che offrono, in bella vista, l'autentico vassoio di frutti di mare freschissimi serviti su un letto di alghe. Su tutta la costa comunque ci sono varietà di frutti di mare, e queste degustazioni fanno parte dei più bei ricordi della vacanza in Bretagna.
DOLCI. Sono quasi tutti con grande quantità di burro fresco, grande tradizione bretone, (occhio al colesterolo!). Le crepes sono un classico, poi i biscotti: le palets, simili ai frollini, ma più "burrosi". Il far, una creazione tipica bretone che si trova da ogni fornaio. E' una torta con farina, zucchero, uova, latte, burro e con l'aggiunta di prugne o uva secche, o mele.
SIDRO. E' una bevanda antica che si è sviluppata particolarmente nel medioevo. E' a base di mele, con pochi gradi ed è ottima con i dolci. Sulle tavole dei bretoni è al pari del vino. Io preferisco il sidro dolce, e me ne porto a casa sempre almeno una dozzina di bottiglie. C'è anche il sidro secco.
BIRRA. Anche questa c'è sempre stata fin dal medioevo, ma da qualche hanno i produttori la curano particolarmente. Belle le confezioni: bottiglie scure con immagine del triskell, che va di moda come simbolo di celtitudine nei sei paesi celtici. La birra ha nomi come Lancelot...che evoca leggende. Scura e aromatizzata. Molto corposa, particolare.
IDROMELE. (O chouchen, in bretone). Nettare degli dei. E' a base d' acqua e miele fermentato. Era la bevanda preferita dai celti. Si può bere come aperitivo, attenzione, perchè rende alticci.
IDROMELE. (O chouchen, in bretone). Nettare degli dei. E' a base d' acqua e miele fermentato. Era la bevanda preferita dai celti. Si può bere come aperitivo, attenzione, perchè rende alticci.
IDENTITA'
I bretoni vanno fieri della loro identità e tradizione e della loro lingua che discente dal gaelico. In molte province i cartelli stradali sono scritti in bretone e francese. La loro bandiera bianconera è esposta ovunque. Al concerto di un cantante bretone, mi ha colpito questa sua frase: "la Bretagne est ma patrie, tout le reste est gèographie."
1 commento:
wow che posti!
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